Il rebranding, cos’è e perché si fa.
Abbiamo recentemente affrontato sul blog la questione della Brand Image e la Brand Identity di una azienda, della sua importanza all’interno di una strategia di marketing e quindi come sia fondamentale non commettere errori per evitare danni al business.
La strategia di branding non può però restare immutata nel tempo, perché cambiano le esigenze del mercato, cambiano i prodotti stessi, cambiano anche i concorrenti. Possono cambiare molte cose, anche all’interno dell’azienda stessa.
Ecco allora che diventa importante porre attenzione alle azioni di rebranding tanto a quelle di branding, se non di più, rischiando a volte di confondere il consumatore, ahimè…
Quando e perché si attua una strategia di rebranding?
Dopo qualche anno di attività diverse aziende decidono di effettuare un rebranding del proprio business. Questo processo di cambiamento e riposizionamento non è da considerarsi solo a livello estetico ma anche di valorizzazione dei propri ideali verso nuove prospettive.
Si tratta di un percorso che fa parte di una più complessa strategia di comunicazione che comporta il cambiamento del logo, del naming, dei simboli o della combinazione di tutti questi elementi.
Lo scopo è quello di dare all’azienda (o al prodotto/servizio) una nuova immagine, potenzialmente più attrattiva da parte del consumatore.
Le ragioni dell’attuazione di un processo di rebranding sono molteplici, queste sono le più comuni:
- l’azienda (soprattutto tra le aziende storiche) si è ampliata o è cambiata oppure ha introdotto nuovi prodotti e necessita di comunicarlo al suo pubblico;
- L’azienda ha una “bad Reputation” dovuta a errori di comunicazione o posizionamento sul mercato e necessita di un restyling completo per potersi riaffermare;
- la comunicazione del prodotto o servizio di cui si occupa l’azienda non è abbastanza efficace e non le permette di distinguersi da quelli della concorrenza;
- Il target è cambiato ed è necessario quindi modificare l’approccio comunicativo; conoscere il mercato di riferimento e le sue necessità è fondamentale per fare un buon rebranding.
- Le richieste del mercato sono cambiate (ad esempio il settore alimentare ha visto negli ultimi anni un grande spostamento dell’attenzione verso prodotti Bio, sani, integrali);
- Semplicemente, l’aspetto grafico del Brand è vecchio e fuori moda e necessita di un’evoluzione estetica.
Il processo di rebranding nasce quindi dall’individuazione del problema e dalla presa di coscienza di andare incontro a un cambiamento. Solo se l’azienda è pronta a cambiare si potranno avere risultati positivi.
Ci sono molteplici tipologie di rebranding proprio perché si tratta di una strategia modellata su misura per le diverse aziende che la attuano. In alcuni casi è molto più completo e tocca più aspetti dell’azienda in un’unica soluzione, in altri invece ci si muove a piccoli passi e si inizia con le correzioni minime, come una nuova palette colori o l’inserimento di un nuovo font.
Riconoscere su quale fattore costruire l’intero processo di rebranding è il punto cardine della buona riuscita della comunicazione.
Che si tratti della storia dell’azienda e delle sue tradizioni, il design innovativo e caratteristico dei propri prodotti o l’importanza del ruolo dei clienti, ciò che conta è riuscire a riprodurlo visivamente e comunicarlo in maniera sensata e coerente.